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Autore Truman Capote: a sangue freddo
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 25-02-2006 01:59  
quote:
In data 2006-02-25 01:10, trentinara scrive:
@alzayd
era una risposta alle tre rece e non specificamente alla tua rece
ok riporto alcuni frasi così forse riesco ad essere più chiaro.

"...diventa difficile per lo scrittore gestire gli scrupoli morali, l’etica professionale, la generosità, l’amicizia..."

queste difficoltà non traspaiono nel film. dall'inizio fino alla fine capote ha una solo faccia.

"...dove i personaggi contano più delle vicende narrate..."

ed è vero.

"...allorché instaura con Pera Smith – uno dei due rei confessi condannati a morte – un rapporto controverso e lacerante. Le affinità tra lo scrittore e l’omicida sono rintracciabili nei rispettivi trascorsi esistenziali, nelle traumatiche e dolorose esperienze infantili..."

questo rapporto controverso, queste affinità io non le ho viste.

questo volevo intendere prima e scusami se non riesco ad essere preciso come te nel linguaggio.

Nota: L'ultima frase non vuole essere provocatoria ma è sincera e neanche paraculo semplicemente riconosco i miei limiti.

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Le donne sono come le mosche: o si posano sul miele o sulla merda.

[ Questo messaggio è stato modificato da: trentinara il 25-02-2006 alle 01:11 ]



Dai, che c'entra la paraculaggine, non mettevo minimamente in dubbio la tua sincerità. Ma si che c'è un'identificazione di Capote, reciproca direi, ed un atteggiamento morale e psicologico controverso, contrastante. Non ricordi le scene in cui lo scrittore e l'omicida si raccontano le proprie vite, nel carcere? Aldilà di ciò che appare, a livello cosciente, emerge l'inconscio. In realtà Capote provava attrazione/repulsione per il condannato. Anche nella pulsione omosessuale, più o meno latente. La vera partita si gioca a livello dell'"es". La coscienza costruisce alibi e scuse. La grande forza del grande cinema risiede nel potere "sovversivo" dell'immagine in grado di rimescolare i doppi livelli della percezione, senza troppe spiegazioni, suggerendo, non spiegando pedissequamente tutto.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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trentinara

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 65
Da: Napoli (NA)
Inviato: 25-02-2006 18:26  
forse sono i presupposti o le conclusioni che sono diverse, perchè in fin dei conti mi trovo d'accordo con il 94% di ciò che hai scritto. quindi mi limiterò a parlare del film da come l'ho visto io. se poi dirò minghiate so per certo che me lo farai notare e quindi male che vada imparerò qualcosa.

il regista e lo sceneggiatore non hanno pietà per capote, capote è un egoista e basta, un soggetto negativo.

nella scena sul treno capote paga un "nero" per parlare bene del suo ultimo libro e fare colpo sulla sua amica ma l'amica se ne accorge.

cioè gia dall'inizio ci viene mostrato capote come uno sfruttatore e perchè lo ha fatto? non certamente in nome dell'arte. ci dice anche che l'amica lo conosce molto bene.

"...Non ricordi le scene in cui lo scrittore e l'omicida si raccontano le proprie vite, nel carcere?..."

io parlavo di cioè che il regista ci fa vedere non di quello che si raccontano i personaggi. ho notato che c'è contrapposizione tra cioè che viene detto nel film e cioè che viene mostrato.

in auto quando si dirigono al paese dove è avvenuto l'assassinio, si apre un discorso con l'amica che non ricordo ma che si conclude con un' inquadratura di lui quasi di spalle mentre guarda dal finestrino e dice all'amica che lui non dice bugie.

cioè qui il regista e lo sceneggiatore ci dicono come verrà raccontato il film. Infatti capote dirà un sacco di bugia a perry.

altro elemento è il telefono che viene utilizzato molto spesso in questo film e il suo significato rappresenta il più delle volto "la distanza" tra cioè che viene detto e ciò che si sta realmente provando o si sta per fare.

il film non vuole mostrare la doppia faccia dell'america, anzi i passaggi tra "...quella moderna e chiassosa di New York e quella bucolica e rurale del Kansas..." sono morbidi perchè il loro scopo è quello di mostrarci un capote in cerca di attenzione, che vuole mettersi in mostra, che non cambia faccia anche se si trova in 2 ambienti diversi. bella la scena in cui viene mostrata l'amica in uno di questi salotti, uno scrittore fa finta di non ricordare il nome del suoi libro e fa anche una battutina dicendo che non sapeva neanche che scrivesse. forse è questo ciò di cui ha veramente paura capote?

capote e perry non sono gemelli capote è il killer e perry la vittima; vedi scene prima e dopo l'esecuzione.

se mi vengono in mente altre scene le poste.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: trentinara il 25-02-2006 alle 18:27 ]

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stevie

Reg.: 26 Feb 2004
Messaggi: 2135
Da: viterbo (RM)
Inviato: 21-03-2006 20:57  
Ha un gran fascinaccio questo film, Oscar strameritatissimo per Hoffmann e una storia finalmente meno banale delle solite, che la butta sul sociale interiorizzandolo. (avrò detto una cosa che ha senso?)

E per la prima volta nella vita di Stevie il Bello, mò mi vado ad accattare anche il libro.
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Save the cheerleader, save the world

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 21-03-2006 21:12  
quote:
In data 2006-03-21 20:57, stevie scrive:
E per la prima volta nella vita di Stevie il Bello, mò mi vado ad accattare anche il libro.




in bocca al lupo
è fuori catalogo da 13 anni
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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stevie

Reg.: 26 Feb 2004
Messaggi: 2135
Da: viterbo (RM)
Inviato: 21-03-2006 21:29  
quote:
In data 2006-03-21 21:12, Petrus scrive:
quote:
In data 2006-03-21 20:57, stevie scrive:
E per la prima volta nella vita di Stevie il Bello, mò mi vado ad accattare anche il libro.






in bocca al lupo
è fuori catalogo da 13 anni




ho i miei canali...e poi magari sull'onda lo ristampano no?

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And she's buying a stairway to heaven....

[ Questo messaggio è stato modificato da: stevie il 21-03-2006 alle 21:30 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: stevie il 21-03-2006 alle 21:31 ]

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 21-03-2006 21:57  
spera nei tuoi canali, perchè qualsiasi libreria di roma mi ha detto di ripassare nel 2016
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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 21-03-2006 22:54  
va beh,ma basta entrare in una biblioteca.ce l'hanno a urbino,figuriamoci a roma!
ciao!

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trentinara

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 65
Da: Napoli (NA)
Inviato: 21-03-2006 23:55  
Oppure su ebay in formato elettronico o gratuitamente sulla rete
Non sapevo che già esistesse un film sul libro A Sangue Freddo
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Le donne sono come le mosche: o si posano sul miele o sulla merda.

[ Questo messaggio è stato modificato da: trentinara il 21-03-2006 alle 23:56 ]

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kropchik

Reg.: 08 Apr 2004
Messaggi: 40
Da: milano (MI)
Inviato: 28-03-2006 02:22  
scusatemi per l'italiano,non è mia madre lingua...

Il film non solo che non mi è piaciuto mi ha pure fatto venire la rabbia e spiego perché.
Dal inizio fino alla fine non si capiva di che cosa parla il film: del reato, del libro,del rapporto col prigioniero,del conflitto di Capote,della sua personalità "border line",di America,del delitto...buh...perché nessuno di questi temi è stato trattato in una maniera credibile e coerente.

Comincio proprio con il personaggio di Capote e la sua incarnazione virtuosamente seguita da Hoffman. A me sti attori che si autocelebrano con la loro bravura mi fanno girare le scatole.Sì,grande tecnica e grande prova d'attore,ma niente di più,le sfumature sono sempre gli stessi e non sempre in coerenza con quello che succede ma soltanto per impressionare (“adesso vi farò vedere che sono un figo d'attore da Oskar.. datemi una scena da solo con un silenzio assoluto, solo io,in primissimo piano e vi farò vedere, non importa se non ha nessun significato,e chi se ne frega se è troppo lento,". Sono quelli performance che non ti emozionano ma che ti fanno dire "ma che bravo quel tizio", ma io che me ne frega dalla sua bravura ripetitiva. Posso giurare che tutte le scene di Capote, inutilmente allungate sono state sostenute dallo stesso Hoffman produttore (e sì!)per far vedere come sia bravo.. per me questo non è arte ma soltanto tecnica. soltanto la scena finale dell'esecuzione col pianto,ecc...era credibile perché ha creato un pò di dramma (era l'ora)sia del personaggio,sia del attore. Poi dico,se veramente era in un conflitto così profondo fatemelo vedere in modo più drammatico durante tutto il film e non con un crollo di depressione proprio un minuto prima che va ad assistere all'esecuzione!

Il rapporto col prigioniero: niente,non esiste proprio, che rapporto, tutte parole banali, scene lente, sì, gli piaceva anche fisicamente al inizio,ma quel tizio sempre incazzato con la stessa impressione senza nessun conflitto interiore (ricordate che proprio prima dell'esecuzione sembrava quasi felice 5 minuti dopo una delle sue infinite facciate del bambino incazzato e deluso col mondo).se esiste un vero rapporto fra loro fateci vedere almeno una scena di lui da solo col suo amico se no sembra come un attore AL SERVIZIO del altro (dal punto di vista scenografico non storico).e poi,una volta che racconta la sua vita,la sua infanzia?no,quello farà la sorella!

Il libro: uno scandalo! in tutto il film non si vedeva niente del processo intimo della scrittura,del legame fra il dialogo,l'elaborazione e la scrittura come se fosse qualcun altro a scrivere il libro per Capote. Potevano abbinare meglio la storia vera del reato,col il racconto del prigioniero (che non c'era tranne alla fine!),e il lavoro "artistico" di un libro che HA CAMBIATO LA STORIA DELLA LETTERATURA MODERNA (di cui niente si è visto).

La regia: sempre con lo stesso ritmo lento,le stesse sfumature,gli stessi primi piani e silenzi inutili,SENZA crescendi e diminuendi,alla fine si tratta di un reato grave,un conflitto interiore altre tanto grave,insomma non c'é una ragione per questa tortura. E io amo il cinema lento (quello francese,coreano,ecc...)ma lì c'é poesia,raffinatezza,bellezza dove i silenzi emozionano da vero.

la musica: sempre gli stessi motivi, ma perché non c'é mai uno sviluppo emotivo che merita qualche variazione musicale,qualche sfumatura,sembrava tutto un lungo funerale con gli archi col tremolo noioso e troppo,troppo ripetitivo. (In c’era una volta in America,i vari temi ripetevano tante volte ma erano vari , non uno!)

tanti dicono che sia stato un grande film perché racconta una storia particolare e conflituale,è vero,la storia è particolare ma nel film sembra banale. se la storia è così speciale e piena di sfumature non vuol dire che il film lo è,anzi lascia desiderare.

va be, ho finito,sicuramente è la mia opinione, e ho il massimo rispetto per qualsiasi opinione diversa. volevo far riflettere. e scusatemi per l'uso eccessivo della parola "sfumatura" che mi piace molto.

Mi dispiace,mi ha deluso tantissimo,poteva essere un bellissimo film davvero con una storia così.
E poi le 5 candidatture…insomma…questo mi sorprende meno…

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Goose76

Reg.: 16 Ago 2003
Messaggi: 224
Da: treviglio (BG)
Inviato: 31-03-2006 12:24  
Strano che a parecchi non sia piaciuto il doppiaggio. Partendo dal presupposto che quando posso (leggi dvd) preferisco di gran lunga la lingua originale , in qst caso devo ammettere che (imo) è stato fatto davvero un ottimo lavoro.


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Edooooo

Reg.: 25 Ott 2005
Messaggi: 108
Da: Rapallo (GE)
Inviato: 01-04-2006 15:46  
Non mi è piaciuto il film,mi ha davvero annoiato.. Bravo Hoffman,ho resistito fino alla fine grazie alla sua interpretazione..
Credo sia un episodio emblematico nella vita di Truman Capote,ma non per questo uno che non conosce Capote capisce la sua complessa personalità guardando il film..anzi..
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"Fragori nella mente, rumori, dolori
lampi, tuoni e saette, schianti di latte
fragori e albori di guerre universali, scontri letali...
sonica!"
(Marlene Kuntz - "Sonica")

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 02-04-2006 08:16  
a me questo film e' piaciuto tantissimo, forse perche' adoro i ritratti cosi' ben caratterizzati come l'interpretazione di hoffman ha reso.avete detto praticamente tutto quello che avrei detto anche io ( in favorevole )e ripetersi sarebbe solo noioso.confemo da parte mia chi ha detto che il doppiaggio e'ottimo,fotografia stupenda e una grande non protagonista per una storia lineare che potrebbe anche annoiare per come si svolge con ritmi lenti ,ma questo era lo spirito e il modo giusto per entrarci in maniera splendida e totale.
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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Velvetone

Reg.: 20 Nov 2006
Messaggi: 604
Da: milano (MI)
Inviato: 28-12-2006 04:17  
Mah.... francamente qualora si lodi questo film,mi sembra che si vada alla ricerca di gusti ostentatamente raffinati.... premettendo che non conoscevo capote scrittore nè mai ho letto qualcosa, devo dire che veramente era molto tempo che non incocciavo in un film così ineluttabilmente noioso,così ineffabilmente stentato,così palesemente stantio nel modo di affrontare una tematica tanto fertile come il rapporto dell'uomo comune di fronte alla (in)giustizia della pena capitale.Tutto è allungato,diluito,trascinato in una ripetizione prolissa di concetti insignificanti fatti apparire come splendide intuizioni,di inquadrature in PP compiaciute e senza scopo,anzi con una sola conseguenza,quella di indispettire quello spettatore che non si sia già addormentato,di interrelazioni inesistenti e quandanche presenti anch'esse del tutto inutili a un progresso notevole della narrazione (i campi/controcampi in prigione dove ci si guarda negli occhi senza dire nulla,ma senza che il silenzio faccia la sua parte,così da creare uno stallo irritante )Un film,insoma,mai veramente realizzato,rimasto nella mente e nella penna degli sceneggiatori,ma che non ha mai visto concretamente la luce.Al suo posto,un assurdo e informe ectoplasma di montaggi casuali, dialoghi imbarazzanti e personaggi invisibili o altrimenti in eccessivo rilievo (in questo senso,il primo ruolo da protagonista dell'ottimo Hoffmann si dimostra un vero fallimento,anche a causa-è vero- del discutibile doppiaggio ).E a ulteriore dimostrazione di ciò,utile rilevare come in effetti la cosa più significativa del film,nel senso di portatrici effettive di senso e non di semplice e sterile esibizionismo,siano le didascalie finali,capaci più di 90 minuti di cinema nel delineare la tragedia personale di un uomo distrutto e annichilito dalle sue scelte sbagliate.
'He never finished a book since then '

Magari non se ne facessero più di robe così...

Concludendo,in barba a tutte le regole più classiche del bon ton,prrrr..... e in mona a questa schifezza urticante.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 28-12-2006 10:03  
Capote è indubbiamente uno dei film migliori della passata stagione.
E non solo perchè non si limita ad essere un biopic, ma trae a pretesto un pezzetto della vita dello scrittore per esplorare un tema così complesso. Ma anche perchè sceglie la modalità più complessa, quella di far percepire il dramma dell'umano attraverso un distacco, una partecipazione interessata, tramite due universi paralleli che scoprono un provviso e labile punto di tangenza.
Portando avanti l'architettura filmica attraverso pacate e riflessive scelte di ritmo, che contribuiscono a rendere incisivo il tratto quando serve, ma che si pongono a sottolineatura di una lontananza, quella fra lo scrittore e il condannato, incolmabile, a rimarcare una partecipazione e un'elaborazione del lutto non ancora avvenuto che non potranno non contenere, per quento dissimulata, una nota stonata, un'ultima incomunicabilità disperante. Per cui scelta etica prima che registica, in un film del quale bisogna assimilare la cifra, l'andamento.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 29-12-2006 16:11  
quote:
In data 2006-12-28 10:03, Petrus scrive:
Capote è indubbiamente uno dei film migliori della passata stagione.



Indubbiamente.
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